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venerdì 10 aprile 2020

CORONAVIRUS DILAGA IN PALAZZO OCCUPATO DA IMMIGRATI: E’ BOMBA EPIDEMICA



In 600 occupano il palazzo, gia decine sono risultati contagiati e si attendono i risultati di centinaia di tamponi. A loro li fanno i tamponi. E ogni giorno arriva la spesa offerta dai contribuenti.

Il palazzo occupato alla periferia Est della Capitale, dove vivono oltre 600 immigrati, è presidiato da Esercito e Protezione civile. Salgono a sedici i casi di positività al coronavirus tra gli stranieri che occupano l’edificio. Bombe epidemiche. Invece di caricarli su aerei verso casa, la Protezione civile ha montato una tenda per il triage dove fino a qualche giorno fa erano ammassate montagne di rifiuti. Una sorta di ospedale privato, mentre ai nostri viene imposto di rimanere a casa.

L’ex sede della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata, occupata dal 2006, da due giorni è sorvegliata speciale dopo che una coppia di sudanesi, poi risultati entrambi negativi, aveva mostrato i sintomi del coronavirus.

Sugli occupanti sono stati fatti tamponi a tappeto. E poco fa la Regione Lazio ha comunicato che sedici persone sono risultate positive ai test. I contagiati sono stati allontanati dal plesso e sono stati posti in regime di isolamento in altre strutture.

Un focolaio epidemico. Ma a Roma sono decine le occupazioni simili.

Il Comune di Roma ieri ha consegnato oltre 150 pacchi alimentari agli abusivi in isolamento.

Al momento, però, nessuno vuole sentir parlare di sgombero. Un’opzione, questa, che viene presa in considerazione soltanto come estrema ratio, nel caso in cui il numero di contagiati e dei ricoverati dovesse aumentare nelle prossime ore, man mano che arriveranno i risultati dei test. L’eventualità di liberare l’edificio, che già figurava nella lista di quelli che dovevano essere sgomberati a partire da questa primavera, per ora non è contemplata, quindi, per “motivi di sicurezza sanitaria”.

Una vergogna senza precedenti.

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