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venerdì 11 gennaio 2019

Nel governo è scontro anche sulla cannabis. Salvini: “La proposta M5S non passerà mai” Il senatore Cinque Stelle (e primo firmatario) Mantero: «Discussione al più presto». Grillo favorevole. Ma il ministro dell’Interno lo stoppa: «Non è nel contratto di governo»


Un nuovo scontro all’interno del governo. Il tema questa volta è la proposta di legge sulla cannabis.

«Non passerà mai e non è nel Contratto di governo» taglia corto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione della sede dell’Ugl a Milano, rispondendo a una domanda sulla proposta di legge M5s sulla cannabis.

Il promotore Mantero (M5S): “Discussione al più presto”

«La notizia del ddl cannabis è sbarcata anche in Brasile. Manca solo più la Kamcatka e abbiamo raggiunto (quasi) tutti gli obiettivi. Detto questo conto di iniziare a parlarne in Parlamento il prima possibile, con buona pace di Fontana», scrive su Facebook il senatore M5S, Matteo Mantero, primo firmatario del disegno di legge depositato a Palazzo Madama, rispondendo al ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, che si era schierato apertamente contro la proposta normativa.

Grillo “benedice” la proposta su blog

Il blog di Beppe Grillo “benedice” la proposta di legge presentata dal senatore M5S, Matteo Mantero, per la legalizzazione della cannabis. L’esponente pentastellato fino a poche settimane fa era stato deferito al collegio dei probiviri per non aver partecipato al voto di fiducia sul decreto Sicurezza. Ma è stato “assolto” solo pochi giorni fa e ora riceve anche il beneplacito ufficiale del garante e co-fondatore del Movimento alla sua proposta di legge.

Gli altri fronti della tensione

Proprio in queste ore è diventata palese un’altra divergenza all’interno dell’esecutivo. Quella sul futuro della Tav. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, apre a una revisione sul progetto ma dice di volere «un’Italia del sì» e annuncia che la Lega sarà in piazza con i sostenitori del sì, dunque in aperto contrasto con il M5S, da sempre contrario.

Il vicepremier della Lega ha parlato anche della possibilità di fare un referendum sulla questione: «I referendum sono sempre e comunque possibili. Stiamo introducendo un riforma costituzionale che introduce il referendum propositivo in modo tale che i cittadini italiani possano proporre al Parlamento delle leggi. Quindi figuriamoci se sulla Tav non potranno esprimersi». Inoltre «se i cittadini chiedono un referendum, penso che sia uno dei capisaldi dei 5 stelle. Nessuno pretende che il progetto non si tocchi, però io voglio un’Italia del sì, che vada avanti e non che torni indietro». È a chi osservava che revisione non significa cancellazione, il ministro ha ribattuto: «Esatto».

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