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sabato 16 novembre 2019

“Lo Stato non incentivi la violenza”, Bergoglio a gamba tesa contro la Legittima Difesa (prevista dal catechismo)



Che Papa Bergoglio non ami il sovranismo è cosa nota. Lo si può capire nel caso dell’immigrazione. Non lo si capisce però nel caso della legittima difesa. Un Papa che si fa paladino dello Stato (liberale) di diritto? È cosa inconsueta. E culturalmente stravagante. Ma tant’è: è proprio sulla legittima difesa l’ultimo intervento, a gamba tesa, di Bergoglio.

Incontrando un nutrito gruppo di penalisti internazionali, Bergoglio mette infatti in guardia dai rischi di una “demagogia punitiva”. Affrontando il tema dell’ ” involontario incentivo alla violenza”, il Pontefice afferma: “In diversi Paesi sono state attuate riforme dell’istituto della legittima difesa e si è preteso di giustificare crimini commessi da agenti delle forze di sicurezza come forme legittime del compimento del dovere”.

“È importante – avverte il Papa – che la comunità giuridica difenda i criteri tradizionali per evitare che la demagogia punitiva degeneri in incentivo alla violenza. O in sproporzionato uso della forza. Sono condotte inammissibili in uno Stato di diritto. E in genere, accompagnano i pregiudizi razzisti. E il disprezzo verso le fasce sociali di emarginazione”.

Vale la pena ricordare che l’istituto della legittima difesa è stato riformulato nell’aprile scorso, Quando c’era ancora la Lega al governo. Si parla, nel nuovo testo, di “pericolo attuale di una offesa ingiusta”. C’è legittima difesa anche nei casi in cui ci sia “pericolo” di un’aggressione. Non solo, quindi, laddove l’aggressione sia in atto. Altro punto: «chi compie un atto per respingere l’intrusione posta in essere» nel proprio domicilio, «agisce sempre in stato di legittima difesa». Essendo «sempre» sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa. Si può infine respingere l’intrusione violenta o minacciosa, senza essere punibili per avere agito in situazione di minorata difesa, o “in stato di grave turbamento” da pericolo in atto.
La legittima difesa è prevista dal Catechismo della Chiesa cattolica:
«La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l’ingiusto aggressore in stato di non nuocere” (n. 2265). La difesa insomma è un dovere quando sono in gioco altri e quando hai la responsabilità di altre persone. Tanto più se l’altro è debole e inerme. Certo, il Vangelo invita a porgere l’altra guancia evitando di rispondere alla violenza con la violenza. Ma attenzione: la guancia di cui si parla è la propria, non quella altrui. Al diritto di difendermi posso sempre rinunciare; ma al dovere di proteggere altri, no.

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