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venerdì 5 ottobre 2018

Giorgia Meloni: “Almirante è stato un grande patriota” E Sgarbi gli intitola una via



Sutri – “Almirante, una persona dalla grande umanità e dalla grande visione”.

È il giorno dell’intitolazione di una via a Sutri al politico del Movimento sociale e Giorgia Meloni lo racconta così. “È stato un grande patriota”.

Invitata dal sindaco Vittorio Sgarbi, la leader FdI porta idealmente a compimento una sua idea. L’aveva pensata per Roma, ma nella capitale l’intitolazione è stata bocciata. Ci pensa il critico d’arte, poco distante dalla capitale.

La giornata è importante. “Sono arrivato puntuale”, esordisce Sgarbi entrando a palazzo Doebbing. Sono appena le 12,15. Giusto un quarto d’ora dopo rispetto al programma.

Giorgia Meloni è già sul posto e ha avuto il tempo di farsi un giro per la mostra. Il sindaco di Sutri si offre di farle fare il tour completo.

Sgarbi ha la fascia tricolore d’ordinanza. Legata alla vita, a mo’ di cintura. “Era così fino al 1992 – ricorda Sgarbi – oggi la portano tutti come Miss Italia”. Un salto ad ammirare il panorama di Sutri dal terrazzo, poi la. In sala, parlando del Movimento sociale, c’è l’esponente viterbese più illustre, l’ex senatore Fernando Signorelli.

“La memoria non può avere omissioni – sostiene Meloni – non si può cancellare nulla, serve il coraggio di raccontare. Per questo ringrazioVittorio Sgarbi. Altri non hanno avuto lo stesso coraggio”.

Meloni non ha conosciuto personalmente Giorgio Almirante: “Sono troppo giovane, ma ho letto molto di lui, è stato un grande patriota, che ha fatto quanto poteva non per se, ma per chi sarebbe venuto dopo di lui”.

Un politico che sapeva guardare oltre: “Oggi sento parlare di riforme costituzionali – continua Meloni – Almirante per primo, negli anni Sessanta, parlava di repubblica presidenziale, elezione diretta del capo dello stato, rapporto coi cittadini e uno stato stato efficiente. Quando furono istituite le regioni, parlava dei limiti del regionalismo. Cose poi accadute. Questa era la lucidità di un uomo dalla grande visione e dalla grande umanità”.

Ricorda gli incontri con il segretario del Pci, Enrico Berlinguer: “Di nascosto – spiega Meloni – non si sa di cosa parlassero. E quando Berlinguer morì, andò da solo e senza dirlo a nessuno, al funerale. Con grande rispetto, la folla si aprì, all’uomo venuto a rendere omaggio al suo avversario. Perché lo scontro era duro all’epoca, ma di fondo c’era un grande rispetto”.

Sutri ha una via intitolata a Giorgio Almirante. “Come l’ha già la civile Viterbo – ricorda Sgarbi – sul piano morale e politico, non ci sono ragioni per negare l’intitolazione a un segretario di partito”.

Se lo ricorda, Giorgia Meloni. “Grazie all’ex sindaco Giancarlo Gabbianeli è stato possibile, come in altre città”. Non a Roma, dove il provvedimento è saltato. Qualche polemica c’è stata anche a Sutri. Superata, come spiega il sindaco Sgarbi, che guarda a Fratelli d’Italia come il partito con cui costruire qualcosa in vista delle prossime elezioni europee.

Alla cerimonia, anche la figlia di Almirante, Giuliana De’ Medici: “Il gesto di oggi dimostra la volontà di superare steccati politici, quando si tratta di persone di un certo livello, oneste e integerrime”.

Da palazzo Doebbing ad appena fuori le mura, dove c’è la via dedicata ad Almirante. Prima di scoprire la targa, una sfuriata di Vittorio Sgarbi. Almirante non c’entra, ma senza che il critico d’arte non s’incavoli ed esploda nel modo in cui tutti lo conoscono, ogni cerimonia o incontro non sarebbe completo. Quasi un omaggio.

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