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martedì 2 ottobre 2018

Bulli prendo a calci bambino nelle parti intime


L’hanno raggiunto nel bagno della scuola e dopo avergli detto “sei un lecchino” hanno iniziato a prenderlo a calci e pugni nelle parti intime. E’ questo un ennesimo atroce fatto di bullismo accaduto in una scuola elementare di Udine e che ha sconvolto l’intera comunità. Protagonista della brutale aggressione un bambino che, come racconta il Messaggero Veneto, inizialmente non ha raccontato a nessuno quanto aveva subito.

Tornato a casa ha lamentato dolori alle parti intime, ma la madre, pensando ad una banale infiammazione, gli ha fatto semplicemente una tisana. L’allarme il giorno seguente quando, scendendo dallo scuola bus la donna ha visto il figlio zoppicare: “Mi sono allarmata, piangeva e aveva un ginocchio dolorante. Gli ho chiesto “cosa è successo?”, ma lui non voleva parlarne. Solo dopo varie insistenze mi ha raccontato di essere stato picchiato e che anche il giorno prima, tre compagni nel bagno della scuola, durante la ricreazione, lo avevano colpito nelle parti intime”.

Il piccolo era spaventato: “Gli hanno intimato di tacere e di non rispondere correttamente alle domande delle maestre. Gli hanno detto chiaramente che se avesse fatto diversamente l’avrebbero picchiato ancora”.

Il fatto, accaduto la scorsa settimana, è stato solo il culmine di serie di atti violenti commessi da bimbi che hanno meno di 10 anni, una realtà incredibile per i genitori e le insegnanti che erano all’oscuro di tutto.

La donna ha sporto denuncia ai carabinieri, nei prossimi giorni il bimbo sarà sottoposto ad altri accertamenti clinici, mentre lei, assieme al marito, vuole andare fino in fondo alla questione. Hanno subito chiesto un colloquio con le maestre, le quali sono cadute dalle nuvole: “Mi hanno assicurato di non aver avuto alcun sentore di quanto gli stavo raccontando. Anche loro mai avrebbero immaginato che durante la ricreazione, nei bagni della scuola potessero accadere atti di bullismo. Non lo sapevano anche perché mio figlio l’ha raccontato solo a me”.

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