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sabato 29 settembre 2018

Lecce, uccide tre vicini di casa: “Mettevano l’auto davanti a casa mia, dovevo mettere fine a questa storia”



«Me lo facevano apposta a parcheggiare le loro auto davanti casa mia. Ho sbagliato, non voglio essere difeso, pagherò, ma dovevo mettere fine a questa storia». Ha confessato con queste parole, nella notte, Roberto Pappadà, 57 anni, di aver ucciso i vicini di casa per liti legate al parcheggio in via Tevere a Cursi, in provincia di Lecce, dove l’omicida e le vittime abitavano. Sono morti padre, figlio e una donna, rispettivamente zia e cognata dei primi due.

Pappadà è accusato di triplice omicidio pluriaggravato da futili motivi e premeditazione. Nell’interrogatorio davanti al magistrato di turno Donatina Buffelli, alla presenza del suo legale difensore avvocato Nicola Leo, ha ricostruito in maniera lucida la sua folle vendetta, asserendo che il vaso era ornai «sbatterrato» (in dialetto salentino), dopo un anno e mezzo - a suo dire - di soprusi subiti.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Maglie, l’uomo, in preda all’ira, avrebbe impugnato la pistola facendo fuoco contro Franco e Andrea Marti, padre e figlio, rispettivamente di 63 e 36 anni, uccidendoli entrambi all’istante per strada, davanti alla loro abitazione. La zia di Andrea, Maria Assunta Quarta, di 52 anni, rimasta gravemente ferita, è deceduta all’ospedale «Panico» di Tricase, dove era stata condotta da un’ambulanza del 118. La madre e moglie delle prime due vittime, Fernanda Quarta, di 60 anni, è attualmente ricoverata nello stesso ospedale con una prognosi di 15 giorni e non corre pericolo di vita. 

Pappadà è stato fermato poco dopo la sparatoria e non ha opposto alcuna resistenza. Dopo essere stato sentito in caserma, l’uomo, che vive con una sorella disabile, è stato accompagnato nel carcere leccese di Borgo San Nicola. I colpi d’arma da fuoco hanno attirato sul posto diverse persone che abitano nelle vicinanze, le cui testimonianze potrebbero dare supporto alle indagini. Sul posto, per i rilievi, sono intervenuti i carabinieri della sezione Investigazioni scientifiche. 

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