Cargando...

martedì 18 settembre 2018

La ricetta magica di un Governo finalmente amato dal popolo


La gestione del governo conferma ricette magiche e soluzioni immediate a problemi complessi.

L'Italia è entrata in un esperimento politico senza precedenti nella sua storia repubblicana con un governo formato da due forze in linea di principio completamente antagoniste; Salvini che ha rinunciato al suo passato regionalista, e un altro populista con origine anti-sistema. Il loro punto di unione è la guerra contro un sistema di partiti che considerano l'origine di tutti i mali del paese. La realtà è stata quella di tutto quel discorso di colpi di timone con risultati spettacolari che è stato molto poco, per non dire nulla.

Una volta conclusa la ripartizione del potere tra i due leader delle due formazioni, l'esecutivo ha lanciato gesti e dichiarazioni che sono riusciti a suscitare l'indignazione , quando non la preoccupazione profonda, sia dei partner dell'Unione europea che del tessuto produttivo italiano. La tensione è salita a estremi quasi sconosciuti.

Ciò che è stato fatto in background e nelle forme di immigrazione - una questione in cui Salvini ha la voce principale - non è stato solo inaccettabile, ma ha generato scontri in Europa. La stretta contro coloro che cercano di raggiungere il continente, gli affronti ai governi alleati - tra loro spagnoli per il caso dell'Acquarius-  è stata una costante nei discorsi di Salvini. Inutile dire che non sono serviti a fermare la pressione migratoria sul continente. Inoltre, hanno causato varie situazioni drammatiche con navi cariche di migranti. Ma mentre Salvini vanta una mano forte e osserva come il sostegno della Lega aumenta nei sondaggi, nasconde che il suo governo ha rimpatriato molti meno immigrati che, per esempio, il precedente esecutivo.

Non è stato molto diverso quello che è successo nell'area economica. Le continue dichiarazioni esplosive di Di Maio hanno persino raggiunto l'impensabile nel paese: fare in modo che uomini d'affari e sindacati italiani abbiano un fronte comune contro la politica del lavoro programmata dal governo. E il rifiuto al deficit del 3% segnato dall'Europa. Pertanto, il governo si conformerà umilmente alla presentazione per la revisione dei bilanci 2019 prima di Bruxelles, il 15 ottobre.


Baldaccini Daniele
© Riproduzione Riservata

Nessun commento:

Posta un commento

Cargando...