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mercoledì 18 dicembre 2019

Salvini sfida le toghe rosse: “Voglio guardare in faccia quel giudice che preferisce gli scafisti a un ministro”



Da Il Secolo D’Italia – È pronto ad andare in tribunale e guardare in faccia il giudice. Matteo Salvini commenta così l’autorizzazione a procedere del tribunale dei ministri nei suoi confronti. Il leader della Lega è accusato di “aver abusato dei suoi poteri” quando era ministro. O meglio di sequestro di persona, per la vicenda del blocco dei migranti sulla nave Gregoretti, lo scorso luglio. Un déjà vu del caso Diciotti.
Salvini: sono pronto a farmi processare per sequestro di persona
«Per me non sarebbe un problema andare in tribunale. E guardare in faccia un giudice che tra un ministro e chi trasporta illegalmente immigrati irregolari, simpatizza per i secondi. Il fatto che io rischi 15 anni di carcere per aver difeso i confini del mio paese – sottolinea l’ex ministro dell’Interno – mi fa dire che in Italia c’è un problema».

E ancora, a proposito dei continui attacchi delle toghe. «Ringrazio la maggioranza della magistratura, che è obiettiva e corretta. Ma c’è parte che fa politica, fa ridere che ministro venga indagato e processato per aver fatto il proprio dovere».
«Ma quale governissimo. È un’invenzione della stampa»
Si rifiuta invece di parlare dell’ipotesi di un presunto governissimo con Renzi. «È una vostra invenzione e non commento le vostre invenzioni», risponde lapidario ai giornalisti. Una ricostruzione smentita anche dal renziano Migliore.

 Poi lancia una provocazione velenosa al premier. «Conte si preoccupi di una manovra che massacra gli italiani. Se facciamo due passi per Roma vediamo chi tra noi due ha più consenso, Io lo aspetto per una passeggiata», dice Salvini a proposito delle parole del premier sul calo della Lega nei sondaggi.

 Niente cerimonia natalizia al Colle. Il leader leghista non andrà. «Immagino che ci saranno delle polemiche, visto che oggi al Quirinale ci sono gli auguri natalizi, con deputati e senatori. Ma ho un aereo alle 14, c’è la recita di Natale di mia figlia e dovendo scegliere, ubi maior…».

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