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domenica 25 novembre 2018

“Non voleva sembrare razzista” E la polizia ha coperto le gang


Dovresti uscire di qua. Dovresti dimetterti. Figlio di *******!

Hai lasciato cheabusassero di noi. Hai lasciato che uccidessero mia sorella!”. A urlare queste parole in faccia all’ex commissario di polizia dello South Yorkshire, nel 2014, è Sarah Wilson, una della vittime dello scandalo di sfruttamento sessuale minorile di Rotherham: millequattrocento bambine stuprate da varie gang pachistane dalla fine degli anni ’90 al 2013. Lei è una di quelle: prima adescata dalla banda e poi violentata per più di quattro anni di fila. A volte anche da decine di uomini in una sola notte. Sua sorella minore, Laura, è morta invece in quello che viene chiamato il primo delitto d’onore del Regno Unito compiuto da un ragazzo di origine pachistana. Aveva 17 anni quando fu pugnalata e gettata in un canale da Ashtiaq Ashgar. Come riporta la Bbc, Wright darà le dimissioni qualche giorno dopo il confronto con Wilson.

L’episodio è già di per sé molto evocativo di quanto accaduto nella cittadina inglese, dove le denunce degli abusi da parte delle gang sono stata ripetutamente ignorate e insabbiate per anni. Sono innumerevoli le testimonianze di genitori delle vittime a riguardo. “Abbiamo riportato più di 200 incidenti alla polizia. Con le prove. Le nostre denunce, però, sono state ignorate per anni”, afferma il padre di una delle ragazze a Gli Occhi della Guerra.“C’era da parte dei poliziotti la paura di essere identificati come razzisti, per questo preferivano lasciare perdere”. Le stesse parole le abbiamo ritrovate parlando con due vittime delle gang.

Questa realtà dai contorni a dir poco inquietanti trova riscontro nel numero di indagini sulla risposta da parte della polizia alle accuse di abusi sessuali. Come riporta il Guardian , infatti, sono circa un centinaio le indagini sulla polizia dello South Yorkshire da parte dell’Ufficio per la condotta della Polizia.

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