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giovedì 22 agosto 2019

Quirinale, seconda giornata di consultazioni ECCO I VIDEO. Berlusconi: "Esecutivo di centrodestra o voto". Il Pd: "Pronti a governo di svolta con il M5s"


È cominciata alle 10 la seconda giornata di consultazioni al Quirinale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi incontra i partiti maggiori nello Studio alla Vetrata. Nel corso della mattina è toccato prima a Fratelli d'Italia con a capo Giorgia Meloni, poi alla delegazione del Pd guidata dal segretario Nicola Zingaretti. Infine al gruppo di Forza Italia con Silvio Berlusconi.

Fratelli d'Italia: voto unica strada possibile 
Giorgia Meloni, leader di Fdi, ha ribadito la posizione già espressa pubblicamente, ossia il ritorno immediato alle urne: "Le elezioni sono oggi l'unico esito possibile, rispettoso dell'Italia, dei suoi interessi, del suo popolo e della Costituzione". Poi aggiunge: "Se Mattarella decidesse di seguire la strada di un incarico esplorativo per formare un nuovo governo, dovrebbe affidarlo a un esponente di centrodestra per rispettare la volontà popolare". Fuori dal Quirinale Meloni dice ai cronisti: "L'ipotesi di un governo M5s-Pd per me è oscena perché cambia diametralmente le politiche" su migranti, fisco, Ue.
Consultazioni, Meloni: "Per Fdi le elezioni sono l'esito più rispettoso della Costituzione"

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Zingaretti: "Pronti a un governo di svolta con il M5s"
Dopo Fdi è stata la volta della delegazione del Pd. Al termine del colloquio Zingaretti ha dichiarato: "Abbiamo espresso al presidente la disponibilità a verificare la possibilità di una diversa maggioranza e l'avvio di una fase politica nuova nel segno della discontinuità politica e programmatica". Poi aggiunge: "Siamo distanti dal M5s, ma è utile provare con un governo di svolta". Il segretario dem indica alcuni "primi principi non negoziabili" del nuovo programma, tra cui la riconferma della vocazione europeista per l'Italia, la democrazia rappresentativa, la sostenibilità ambientale, l'equità sociale e nuove politiche europee di gestione dei flussi migratori. Poi conclude: "Non un governo a qualsiasi costo ma alternativo alle destre, solido, nuovo e con ampia base parlamentare. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare allo stato attuale, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni alle quali il Pd è pronto".
Consultazioni, Zingaretti: "Governo di svolta, altrimenti si vota"

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In realtà le vere condizioni di Zingaretti al M5s sono tre: abolizione dei decreti sicurezza, preaccordo sulla manovra e no al taglio dei parlamentari così com'è. Crisi di governo, le "vere" condizioni del Pd al M5s: via i decreti sicurezza, preaccordo su manovra e stop a taglio parlamentari

Berlusconi: "No a maggioranze improvvisate, governo di centrodestra o voto"
Concluso il colloquio con Mattarella, Berlusconi ha manifestato "preoccupazione per la crisi di governo, aperta in un momento delicato della nostra nazione", vista l'imminenza della manovra economica e la prospettiva di una recessione.

"Un governo non può nascere in laboratorio né può funzionare sulla base di un contratto", ha continuato il leader di Forza Italia. Per concludere che il suo partito dice "no a maggioranze improvvisate". Ritiene "pericoloso" un governo sbilanciato a sinistra che potrebbe "imporre una patrimoniale" e sostiene la costruzione di un "esecutivo di centrodestra, con una vocazione atlantica ed europeista". Qualora non si trovi una maggioranza di centrodestra in Parlamento "la via maestra sono le elezioni anticipate".
Consultazioni, Berlusconi: "O governo di centrodestra o elezioni anticipate"

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Le consultazioni del pomeriggio: Lega e M5s
Nel pomeriggio alle 16 i colloqui proseguono con la Lega, con a capo Matteo Salvini. E si concludono alle 17 con il M5s, guidato da Luigi Di Maio. Che, dopo le consultazioni, convocherà i gruppi cinquestelle di Camera e Senato in un'assemblea congiunta per decidere se mettere ai voti su Rousseau l'eventuale alleanza con il Pd. Intanto il sottosegretario cinquestelle Manlio Di Stefano, intervistato da Sky tg 24, rispetto all'ipotesi di un governo con i dem ha detto: "Non ci impicchiamo a formule, non poniamo aut aut a nessuno. Certo non ci facciamo dettare le regole dal Pd". Quanto alla percentuale di chance che si possa ritrovare un'intesa con Matteo Salvini e la Lega, Di Stefano ha aggiunto: "Lei crede che esista una Lega senza Salvini in questo momento?". In ogni caso, ha sottolineato, "molti della Lega ci chiamano..." rappresentante
Il monito di Mattarella: "Fate presto"
Ieri Mattarella, nelle vesti di arbitro e "notaio" ha invitato i partiti a "fare presto" per un esecutivo politico, allo scopo di evitare l'esercizio provvisorio. Secondo quanto si apprende, il capo dello Stato esclude ogni possibile mandato esplorativo e - dopo che il M5S, ultima delegazione in calendario per le consultazioni, avrà lasciato lo studio alla Vetrata - prenderà quella che considera una delle due uniche decisioni possibili: se da parte dei pentastellati e del Pd emergerà la volontà di provare a formare un Governo di legislatura, concederà qualche giorno ai leader dei partiti per trovare una quadra, dando loro appuntamento a lunedì o martedì per un possibile secondo giro di consultazioni che sia riservato solo a chi comporterebbe la nuova maggioranza.

Diversamente, se i numeri dovessero propendere per un ritorno alle urne, Mattarella potrebbe già stasera dare l'incarico a un premier di garanzia di formare un Governo elettorale che porti il Paese al voto. Tra i gruppi sentiti nella prima giornata di consultazioni - Autonomie, gruppi Misti di Camera e Senato e Leu - l'orientamento prevalente è quello di evitare il voto in autunno, appoggiando un governo di legislatura M5s-Pd. Il partito guidato da Zingaretti ha aperto la trattativa con il Movimento,

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