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mercoledì 1 luglio 2020
La rabbia di Enzo Salvi: “L’immigrato ha lapidato il mio pappagallo e ora è già libero”, il racconto choc
Di Novella Toloni – Nuovi dettagli scioccanti emergono dalla drammatica aggressione subita da Enzo Salvi e dal suo pappagallo Fly, avvenuta lunedì 29 giugno in un terreno a Ostia Antica. L’attore se l’è cavata con tanto spavento e qualche contusione, ma a rimetterci è stato soprattutto il volatile, lapidato con una serie di sassi che gli hanno rotto il cranio, lasciandolo in fin di vita. Il 25enne del Mali, rintracciato dai carabinieri, si è difeso affermando di essersi impaurito nel sentire parlare il pappagallo ed è già tornato in libertà.
Una giustificazione inammissibile per Enzo Salvi, che sul suo profilo Instagram – poche ore fa – ha aggiornato i suoi fan su Instagram sulle condizioni del pappagallo, in miglioramento, ma sempre difficili. Non ha però risparmiato una nuova stoccata all’indirizzo del suo aggressore, tornato in libertà: “Non riesco a dimenticare quel SOGGETTO che lo prendeva a sassate …..e che adesso gira libero ….mentre Fly lotta per vivere. Purtroppo il reato per il maltrattamento di animali ha pene ridicole: qualche mese di carcere che non sarà mai scontata o di una multa che non sarà mai pagata. In uno stato civile non può un tale soggetto essere lasciato a piede libero e magari continuare a maltrattare altri animali o persone. Mentre il mio Fly sta soffrendo, lui va girovagando senza aver visto per un solo minuto il carcere. Servono pene più aspre e un maggiore controllo del territorio“.
Un episodio sconcertante che Enzo Salvi ha raccontato ai Lunatici di Rai Radio2, programma condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, fornendo ulteriori dettagli sull’accaduto: “Quando sono rimasto con il pappagallo in mano, urlando e piangendo come un disperato perché secondo me era morto, questa persona ha aggredito anche me, da dietro. Mi ha dato due calci sulla schiena. Poi ha dato due schiaffi anche all’amico che era con me e si è dileguato in aperta campagna. Siamo riusciti a fargli una foto, ho chiamato immediatamente i carabinieri“.
Salvi, che è vicepresidente di una associazione che insegna il volo libero ai pappagalli, ha spiegato le dinamiche dell’aggressione con dovizia di particolari: “Fly è un grande campione, ha una voglia di volare che fa venire i brividi. Dopo l’ultimo volo, è rientrato avvicinandosi a me e si è posizionato su un palo e ha iniziato a chiamarmi. Lui mi chiama “papà”, lo fa quando vuole avvertirmi che sta tornando da me“. A far scattare l’ira incontrollata del giovane immigrato sarebbero state proprio le parole pronunciate dal volatile, che stava richiamando l’attenzione del suo padrone. Rintracciato dai carabinieri – grazie alla descrizione e alla fotografia scattata dall’amico di Enzo Salvi – l’immigrato 25enne, è stato condotto in Caserma. Ai militari l’uomo si è giustificato dicendo di essersi spaventato nel sentire parlare dall’alto del palo. Denunciato a piede libero per maltrattamento di animali, lo straniero è già tornato in libertà. Un fatto che lascia attonito e ulteriormente sconvolto Salvi: “Inutile commentare, perché è veramente una cosa inaudita. Questo mi fa molto male. Speriamo venga fatta giustizia“.
Solidarietà e vicinanza a Enzo Salvi dal leader della Lega Matteo Salvini che dopo le orribili vicende degli ultimi giorni – prima il gatto arrostito a Livorno e poi la lapidazione del pappagallo a Roma – ha chiesto pene certe per chi maltratta gli animali. Salvini sui suoi profili social ha condiviso lo straziante video di Enzo Salvi, disperato dopo l’aggressione subita, dicendosi commosso e pronto a proporre in Parlamento pene più aspre: “Questo video mi ha commosso. Chi dimostra questo amore per gli animali non può che essere una bella persona. Forza Fly, forza Enzo. Il delinquente che ha usato tanta crudeltà verso quella bestiola indifesa dovrebbe essere in galera, non a piede libero. È evidente che bisogna inasprire le pene per chi fa del male agli animali, per me è una priorità, la Lega c’è”
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