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mercoledì 1 luglio 2020

Dal 31 gennaio a oggi sbarcati 5456 clandestini. L’incapace Lamorgese in ginocchio dall’Ue chiede solidarietà



(Askanews) – Dal 31 gennaio, poco primo del lockdown, ad oggi, in Italia sono sbarcate 5456 persone, ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in audizione al Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione dell’accordo di Schengen, in merito alle politiche su immigrazione, asilo ed Europol, anche a fronte dell’emergenza sanitaria da Covid-19. 163 gli sbarchi registrati, 140 su barchini autonomi.

Migranti provenienti soprattutto da Tunisia, poi da Bangladesh, Costa d’Avorio, Sudan, Algeria e Marocco.Sulla gestione dell’accoglienza durante la pandemia la ministra ha chiarito che sono state applicate tutte le misure per il contenimento del virus, con una prima assistenza sanitaria presso gli hotspot di Lampedusa, Pozzallo, Taranto e Messina, poi con l’accoglienza presso i centri di primo livello in tutta Italia.

“Al 16 giugno risultano attive 10 strutture di prima accoglienza e 4963 strutture di accoglienza temporanea con 62613 persone. Si registra una diminuzione rispetto al 2019 sia per strutture, -33%, che per numero di migranti, -26% di presenze”.Sulle misure di sicurezza Lamorgese ha voluto rassicurare: “Per tutti i migranti, fin da febbraio, è stata disposta la misura della quarantena di 14 giorni e l’isolamento per tutti coloro che arrivavano sul territorio, non solo per gli arrivi via mare ma anche terrestri. Solo al termine del periodo di isolamento e sempre dove non fossero emersi casi di positività, i migranti sono stati trasferiti in altre strutture di accoglienza”.

Aggiungendo che anche tutte le persone ospitate sulla nave-quarantena, la Moby Zazà, il cui contratto d’affitto è stato prorogato fino a 13 luglio, sono state sottoposte alle procedure di isolamento protetto.

Lamorgese ha più volte sottolineato la necessità di nuove regole europee per i migranti, per arrivare a un meccanismo di ricollocamento obbligatorio tra tutti i 27 paesi membri. Già dall’accordo di Malta del settembre 2019 i trasferimenti hanno avuto un incremento superiore all’86%, ha detto, e bisogna continuare in questa direzione. “Sono convinta che il futuro dell’Ue passa anche da una gestione solidale e unitaria dei flussi migratori, assicuro il mio impegno massimo anche nei confronti degli altri paesi affinché questo concetto d’Europa e della solidarietà diventi comune”.

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