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sabato 4 aprile 2020

Il renziano Micelli vince l’appalto da 7 milioni per le mascherine: nel 2018 fu arrestato per truffa e mafia

– Piazzapulita ha scoperto che tra le aziende vincitrici delle gare Consip per l’acquisto di mascherine c’è anche la società di Salvatore Micelli, arrestato dalla guardia di finanza di Taranto nel 2018 per erogazioni pubbliche ricevute per imprese inesistenti.



Ora Micelli risulta sotto inchiesta per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dello Stato e pregiudicato per calunnia nell’ambito di un’altra vicenda giudizia. Nella puntata andata in onda ieri su La7, l’imprenditore tarantino ha confermato di aver vinto una gara da 7 milioni di euro per consegnare 100 mascherine chirurgiche a 0,64 centesimi “per un valore di 4milioni 554mila euro”, precisa Micelli. “Mi difenderò nel merito perché la maggior parte dei co-indagati io neanche li conosco”, spiega l’imprenditore intervistato dal giornalista Nello Trocchia.

 L’interrogazione parlamentare di Donzelli Il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ha annunciato di aver presentato un’interrogazione parlamentare su questa vicenda e dichiara: “In piena emergenza coronavirus la centrale acquisti dello Stato ha affidato l’acquisto di milioni di mascherine ad una cooperativa sociale che si occupa di accoglienza immigrati, la Indaco Service di Salvatore Micelli, imprenditore arrestato poco più di un anno fa per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dello Stato”.

Donzelli rivela che, nel 2015, Micelli era salito sul palco della Leopolda di Matteo Renzi e aggiunge: “Sarà solo una coincidenza che la centrale Consip, quella che ha bandito la gara, sia da tempo al centro di una bufera giudiziaria che coinvolge proprio il cerchio intorno a Renzi e alla Fondazione Open?”.

“Secondo le testimonianze raccolte da un servizio trasmesso ieri da Piazzapulita alcuni imprenditori risulterebbero esclusi per le vicende giudiziarie nei quali sono coinvolti. Vorremmo sapere perché, nel caso di Micelli, questo non sia successo nonostante la gravità delle accuse”, si chiede ancora Donzelli che definisce sospetto il fatto che le mascherine promesse dall’imprenditore tarantino non siano ancora arrivate e considera “indegno che qualcuno sfrutti un momento così serio e delicato per la nostra nazione per lucrare sulla salute delle persone e la sicurezza di medici e operatori sanitari costretti ad operare mettendo a rischio la loro stessa vita”.

Donzelli, pertanto, pretende “un chiarimento urgente” da parte del governo di fronte a chi opera “con il ‘giochino’ delle imprese riconvertite per e dalle attività di accoglienza immigrati”

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