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sabato 4 aprile 2020

CORONAVIRUS, IL LEGALE DEI MEDICI: “MORTI PERCHÉ MANDATI ALLO SBARAGLIO DAL GOVERNO”



“Lo Stato ha spedito dottori e infermieri al fronte senza dare loro adeguate protezioni”.

E’ l’accusa, suffragata da prove evidenti, di Paolo Vinci, avvocato ed esperto di sanità da oltre trent’anni, Sono più di ottanta i medici morti per coronavirus.

“Insufficienti sono i dispositivi di protezione e le tutele legali: il Paese nutre gratitudine per il sacrificio dei sanitari-eroi, ma le migliaia di decessi sono un bilancio pesante che lascia rancori, voglia di caccia al colpevole e di facili capri espiatori”, denuncia Vinci.

“Lo scudo penale per i medici? La classe medica corre il paradossale rischio di doversi difendere da coloro che invitano i cittadini a denunciare veri o presunti casi di malasanità. Allora il governo ha dato notizia dell’ approvazione di un emendamento che introduce uno scudo penale a difesa dei sanitari impegnati contro il coronavirus. Ma esisteva già: l’ art. 54 c.p. rende non punibile chi ha commesso il fatto perché costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, con proporzione tra fatto e pericolo.

Nel decreto il governo ha gattopardianamente detto tutto per non dire nulla. Quando tutto questo finirà e si esaurirà la spinta propulsiva emotiva sociale, per qualcuno arriverà il giorno del redde rationem. Qualcuno che, al di là delle belle parole, ha fatto delle pessime azioni”.

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