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mercoledì 19 febbraio 2020

SPESI 16MILIONI PER TROVARE LAVORO A 118 RICHIEDENTI ASILO



Sedici milioni di euro per trovare lavoro a 118 richiedenti asilo. Il comune di Milano ha destinato 16 milioni di euro dei contribuenti italiani al finanziamento del famigerato Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Che Salvini ha abolito e che ora il Pd vuole rimettere in piedi perché è una perfetta mangiatoia per coop e onlus vicine al partito.

Dal 2017 al 2019, Sala ha speso più di 16 milioni di euro per 118 posti di lavoro ai richiedenti asilo, un decimo del totale delle persone che hanno fatto richiesta. Ciò significa che sono serviti 135 mila e rotti euro per ogni “assegnazione lavorativa”. Per l’esattezza, sono stati 5,4 i milioni investiti nel 2017, 5,1 nel 2018 e 5,5 nel 2019.

Silvia Sardone, consigliere comunale ed europarlamentare della Lega: “Il modello Sprar, presentato dalla sinistra come fiore all’occhiello dell’accoglienza e dell’integrazione, continua a dimostrarsi un grande buco nell’acqua a Milano. Nel dettaglio, sono stati attivati 177 tirocini a favore di 144 persone nel 2017, assumendone 36; nel 2018, a fronte di 204 tirocini a favore di 142 persone ne sono state assunte 43; nel 2019, a fronte di 229 tirocini a favore di 180 persone ne sono state assunte 39”.

“È davvero assurdo che su oltre 1.200 richiedenti asilo ospitati negli Sprar di Milano solo un decimo abbia trovato lavoro: Pd e compagni, ossessionati dagli immigrati, dovrebbero ammettere il fallimento ed evitare di continuare a battere il tasto dell’accoglienza facendo la guerra ai sacrosanti decreti sicurezza di Salvini che con la cancellazione della protezione umanitaria hanno messo un freno alle richieste d’asilo”. Infine, la leghista chiosa: “In tutto ciò, nei quartieri popolari di Milano, ci sono cittadini che faticano ad arrivare alla fine del mese ma di loro all’amministrazione non importa nulla. Forse perché sono italiani?”

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