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giovedì 20 febbraio 2020

BARI DIVERRÀ LA DISCARICA UE DEI CLANDESTINI: «MINISTRO LAMORGESE HA MENTITO»


L’allarme lanciato pochi mesi fa dalla Lega, per voce dal deputato barese Rossano Sasso, secondo cui il capoluogo pugliese rischia di divenire il nuovo hub per i clandestini provenienti dell’Africa è realtà. Come confermato dall’Easo europeo (L’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo).

«In un servizio giornalistico di Filippo Barone per “Povera Patria” andato in onda ieri sera su Rai 2, l’ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO) ha smentito clamorosamente il Ministro Lamorgese».

Per il deputato pugliese della Lega, Rossano Sasso, «l’ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) ha smentito clamorosamente il ministro Lamorgese» che «aveva negato la possibilità che agenti francesi e tedeschi potessero venire» nel «Cara di Bari per selezionare quali e quanti immigrati ricollocare nei propri Paesi». E invece, sottolinea Sasso in una nota, «Anna Renieri, capo settore Easo Italia, ha confermato tale ipotesi, smentendo il Viminale». Sasso si riferisce alle dichiarazioni fatte nel servizio tv.

Sul caso della selezione dei migranti nel Cara di Bari, Sasso ricorda di avere «presentato una interrogazione parlamentare risalente ormai a due mesi fa, alla quale però il ministro Lamorgese non ha ritenuto opportuno fornire una risposta ufficiale».Il parlamentare del Carroccio sottolinea infine di avere «chiesto a Lamorgese anche quanti immigrati sbarcati in Italia siano stati ad oggi effettivamente ricollocati, perché stando alle mie fonti la percentuale sarebbe molto bassa, ma anche qui attendo risposte ufficiali».

Il titolare del Viminale, aveva infatti negato la possibilità che agenti francesi e tedeschi potessero venire in Italia, di preciso nel Cara di Bari, per selezionare quali e quanti immigrati ricollocare nei propri Paesi, dopo gli sbarchi. Invece l’Easo, per voce di Anna Renieri, capo settore Easo Italia ha confermato tale ipotesi, smentendo il Vininale».

Insomma, governo stranieri utilizzano l’Italia come una discarica, da cui poi scegliere i rifiuti recuperabili. Il resto, rimarrà tutto qui.

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