Che si sia trattato di un gesto provocatorio oppure di distensione, poco importa, vero è che l’iniziativa del sindaco ha scatenato un polverone di polemiche
Il municipio di Imperia, ieri sera, era illuminato con il tricolore francese.
Che si sia trattato di un gesto provocatorio oppure di distensione – dopo il recente richiamo a Parigi dell’ambasciatore francese a Roma – poco importa, vero è che l’iniziativa del sindaco Claudio Scajola (espressione civica), ha scatenato un polverone di polemiche, con attacchi da parte della destra più radicale e del centrodestra.
“Italia e Francia – commenta l’ex ministro – sono legate da un rapporto strettissimo sin dai tempi dell’Unità nazionale, tanto da essere definite ‘i cugini d’Europa’. La competizione, che deve esistere tra due Paesi leader, ha creato nel corso degli anni opportunità per entrambe le comunità”.
E poi. “La Francia è il secondo Paese destinatario delle esportazioni italiane ed è la destinazione raggiunta ogni giorno da molte migliaia di frontalieri della nostra provincia. Memori della nostra storia e dei nostri interessi, dobbiamo auspicare che i problemi si risolvano seguendo la via del dialogo e del confronto, nel rispetto dei valori comuni, con i modi e i toni propri di una nazione matura”.
Durissima la reazione della Lega e, in particolare, di Alessandro Piana, commissario imperiese del partito e presidente del Consiglio regionale ligure, che ha definito il gesto di Scajola come una presa di posizione contro il governo italiano.
“Un episodio non solo vergognoso nei confronti del nostro Paese, che ha finalmente un esecutivo che ne conserva la dignità in tutta Europa, a differenza di quanto è accaduto fino a poco tempo fa – ha affermato – ma anche anticostituzionale”.
Piana recita, quindi, il decreto del Presidente della Repubblica, numero 121 del 2000, che recita all’articolo 8, comma 1 del quarto capo “Disposizioni Generali e finali”: “All’esterno e all’interno degli edifici pubblici si espongono bandiere di Paesi stranieri solo nei casi di convegni, incontri e manifestazioni internazionali, o di visite ufficiali di personalità straniere, o per analoghe ragioni cerimoniali […], salve le regole di cerimoniale da applicare in singole occasioni su indicazione del Governo”.
Conclude il rappresentante della Lega: “Auspico in un immediato passo indietro rispetto a questa irrispettosa scelta del Sindaco, che dovrebbe rivolgere le sue scuse ai cittadini ai quali la sua amministrazione dovrebbe pensare”.
Per il responsabile provinciale imperiese di CasaPound, Matteo Diana: “E’ una decisione imbarazzante e fuoriluogo – commenta a nome degli iscritti -. Un gesto politico di propaganda anti-governativa di cui la città non aveva assolutamente bisogno”.
E conclude: “Omaggiare oggi il governo francese con in corso un duro scontro diplomatico sull’asse Roma-Parigi è alquanto inopportuno”.
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