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venerdì 19 giugno 2020

RICHIEDENTE ASILO: “SONO IN ITALIA PER TAGLIARVI LA GOLA”



Cosa vengono a fare i richiedenti asilo musulmani in Italia?

Ad esempio, un 29enne iracheno ospite di un centro per richiedenti asilo di Crotone, un paio di anni fa venne arrestato perché in quella struttura faceva proselitismo tra gli altri richiedenti asilo musulmani istigandoli ad arruolarsi tra le file dello Stato islamico.

Dopo la strage islamica di Salman Abedi davanti alla Manchester Arena aveva esultato per la morte degli ‘infedeli’.

Venne arrestato con l’accusa di “associazione con finalità di terrorismo internazionale e istigazione a delinquere”: lui, un profugo.

Il richiedente asilo iracheno istigava gli altri immigrati come lui ospiti a spese nostre dal Centro Sprar di Crotone, a giurare fedeltà al califfo Abu Balr al Baghdadi e a fare il jihad, la guerra santa, in nome di Allah e sotto le bandiere nere dell’Isis.

Secondo gli inquirenti era una “persona violenta e fortemente incline alle attività criminali”, stesse preparando “atti violenti con finalità terroristiche”.

Le indagini hanno, poi, permesso di captare una conversazione con la sorella durante la quale dice chiaramente che, nonostante qualcuno gli avesse chiesto di rientrare nel suo paese d’origine per prendere parte alla “guerra santa”, la sua condivisione ai principi del jihad, lo avrebbero spinto a rimanere in Italia per “redimere gli infedeli”, riferendo espressamente che “a queste persone (cioè a noi..) dovrebbe essere tagliata la gola”.

Ora, quanti terroristi islamici abbiamo ospitato in questi anni, a spese nostre? Quanti ne stiamo ospitando, ancora, tra gli oltre centomila che ancora resistono in hotel?

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