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martedì 16 giugno 2020

Il Movimento 5 Stelle è una fake news politica. Sono tutti incollati alle poltrone e integrati nel sistema



Da Affari Italiani – Nella polemica con Beppe Grillo, Alessandro Di Battista “è colui che incarna l’ortodossia dei 5 stelle. Una persona leale, perbene e innamorata del Movimento. Il suo limite è proprio questo: quello di non vedere cosa è oggi questo partito perché è ancora offuscato dall’innamoramento”: lo ha affermato il senatore ex 5 Stelle Gianluigi Paragone in un’intervista a Repubblica. Le parole di Grillo “sono la conferma di quello che ormai vado sostenendo da tempo: il Movimento è una fake politica e ha rinnegato completamente quello per cui era nato” e cioè “essere una forza antisistema” mentre “oggi sono tutti incollati alle poltrone e integrati nel sistema”, ha aggiunto Paragone.
M5s, Paragone: “Di Battista leale ma troppo innamorato del Movimento”
Se all’inizio Grillo “aveva consentito al Movimento di essere libero, oggi lui vede i 5 stelle come alleati del Pd in un campo riformista e Conte è il leader perfetto” perché “a Conte non puoi contestare un passato” mentre “se Di Battista facesse un accordo con i dem tutti gli rinfaccerebbero quello che ha detto in questi anni contro il Pd”, ha sottolineato Paragone. Per questo “Grillo ha bisogno di un leader senza passato”, ha aggiunto.

 In una seconda intervista alla Stampa, lo stesso senatore ex pentastellato ha affermato che nella disfida con il fondatore dei 5 Stelle, Di Batitsta potrebbe vincere la guerra “se al congresso si votasse sulla piattaforma Rousseau, altrimenti, se la gestione finisse in mano ai gruppi parlamentari, sarebbe molto difficile per lui farcela” in quanto Grillo “ormai ha già apparecchiato il percorso del Movimento in un’orbita di centrosinistra”.

 Quindi come potrà finire visto che a luglio si voterà sul Mes, per esempio? Secondo Paragone alla fine “un gruppo residuale vicino a Di Battista magari non voterà il Mes, qualcuno si rimangerà l’impegno: ma Conte sa che è in stato avanzato il colloquio con Forza Italia e i centristi”. “Siamo nella logica del pallottoliere di Palazzo”, conclude l’ex grillino.

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