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mercoledì 23 ottobre 2019
Tremila euro per entrare in Italia illegalmente: così ci portavano centinaia di clandestini dalla rotta balcanica
Sono arrivati in Italia illegalmente attraverso la rotta balcanica, pagando i trafficanti tra i 1.500 e i 3.000 euro. Si tratta di 150 migranti in gran parte siriani, iracheni, iraniani, eritrei e afghani. Le indagini delle polizie di Slovenia, Italia, Bosnia e Croazia hanno consentito di smantellare una rete criminale di trafficanti di uomini composta da almeno 10 persone.
Le ricerche sono state coordinate da Europol, l’agenzia dell’Unione europea finalizzata alla lotta al crimine. In Slovenia sono stati quindi denunciati per il reato di immigrazione clandestina tre sloveni, sei serbi e un croato.
Durante le perquisizioni sono state sequestrate anche piccole quantità di droga e una pistola carica. Secondo le stime degli inquirenti, l’organizzazione avrebbe guadagnato in modo illecito circa 450 mila euro. Basti pensare, che i migranti erano disposti a pagare fino a 3.000 euro pur di scappare dai loro Paesi. Venivano fatti arrivare in Italia dai Balcani, attraversando Bosnia, Serbia, Croazia e Slovenia. Dean Juric, della direzione Polizia di Capodistria ha detto che gli attraversamenti illegali dei confini di stato si sono svolti prevalentemente lungo la valle del Dragogna.
Come riporta TV Koper-Capodistria, uno degli episodi chiave per smantellare la rete risale all’estate scorsa quando un cittadino sloveno è stato fermato a Trieste durante un inseguimento dal confine di Rabuiese. Giuseppe Colasanto, dirigente della Polizia di Frontiera del capoluogo giuliano, ha spiegato che “il cittadino sloveno aveva nascosti dentro la sua vettura 3 migranti clandestini iracheni. L’auto risultava essere stata presa a noleggio in Slovenia. È stata sequestrata dalla polizia italiana e l’autista è tuttora in carcere a Trieste”.
Fondamentale è stato quindi lo scambio di informazioni tra le Polizie dei vari Stati coinvolti da questo traffico illecito. Per l’Europol questa operazione ha avuto una grossa importanza perché la rotta balcanica è tra le più battute dai migranti clandestini. Uros Lavric, della direzione generale Polizia slovena, ha spiegato che sul lungo termine, lo smantellamento di organizzazioni come questa “non significa molto.
Lo è invece a breve termine perché almeno per un po’ di tempo non sarà più operativa. Lo scopo principale è sempre il profitto, perciò si fa presto a ricostruire la rete e a riprendere l’attività”. Valter Grzeta, della Questura istriana ha sottolineato che grazie agli strumenti previsti dagli accordi bilaterali e dall’Unione europea “anche la Croazia è riuscita a portare a termine questa operazione con l’arresto nel nostro Paese di 3 persone dedite all’organizzazione dell’immigrazione clandestina”.
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