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martedì 22 ottobre 2019

“Siete dei razzisti, vi ammazzo!”. Poi calci, pugni e morsi ai poliziotti: nigeriano manda all’ospedale 2 agenti


ANCONA «Siete dei razzisti, vi ammazzo!». E giù calci, pugni e morsi ai poliziotti intenti a farlo scendere dall’autobus perché non aveva il biglietto. Lo show di un clandestino nigeriano si è chiuso con due agenti all’ospedale, l’arresto del giovane e l’accompagnamento coatto al Cie di Potenza per la sua espulsione dall’Italia.

 Per contenerlo ed evitare che, in quella scarica di colpi, venissero coinvolti altri passeggeri, gli agenti della Volante, guidati dal capo Franco Pechini, hanno dovuto utilizzare lo spray al peperoncino. Solo così lo scalmanato 25enne si è placato. La bagarre è scoppiata poco prima delle 21 in piazza Rosselli. A chiamare aiuto era stato l’autista di un pullman della linea extraurbana diretto ad Osimo.

Prima di partire aveva controllato i biglietti e il nigeriano, intenzionato a viaggiare a scrocco, non ce l’aveva. Si è rifiutato di esibire i documenti e l’idea di scendere, come gli era stato chiesto, non l’ha nemmeno sfiorato. Così l’autista ha contattato il 113. All’arrivo dei poliziotti alla stazione, il ragazzo ha cominciato a urlare e offenderli. Poi è passato alle minacce: «Ve la prendete con me perché siete razzisti, io vi ammazzo», gridava.

Poi, mentre veniva invitato a scendere, ha iniziato a sferrare calci e pugni, aggrappandosi alle maniglie e alle barre metalliche del bus. Nella colluttazione, i due agenti e il nigeriano sono precipitati in strada, cadendo dalle scalette. Provvidenziale l’utilizzo dello spray urticante in dotazione alle forze dell’ordine come strumento di autodifesa. Sono riusciti ad ammanettarlo, mentre tentava di mordere la mano di uno dei due poliziotti, che poi si sono fatti medicare al pronto soccorso.

Il 25enne, arrivato in Italia nel 2017, è un ex richiedente protezione internazionale a cui la prefettura non ha concesso il permesso di soggiorno per motivi umanitari: dopo che il giudice ha convalidato l’arresto per minacce e resistenza, rimettendolo in libertà, il nigeriano è stato accompagnato al Centro di identificazione ed espulsione di Potenza per il rimpatrio.

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