Una vera e propria rivolta social. Il popolo del M5S sul web non risparmia critiche ferocissime a Beppe Grillo. Dal “vaffa” all’appello alla responsabilità, un passaggio duro da digerire. Il padre nobile dei Cinquestelle divide in due gli elettori, spaccati fra chi lo accusa di aver tradito la causa 5S e chi, invece lo ringrazia per aver aperto a nuovi, inediti, scenari.
M5S, valanga di critiche contro l’inciucioSono in tanti a commentare su Twitter la “svolta beppiana”. C’è chi marca come “delirio” l’appello “inciucista” e chi, invece, parla del leader come “un faro nella nebbia”. L’entusiasmo per la “nuova ondata” coinvolge pochi. Per il resto piovono critiche. «Di Salvini ci si può fidare chi l’aveva detto? Comunque – viene scritto – su una cosa sono d’accordo: inutile arroccarsi su posizioni quando le circostanze cambiano, soprattutto se cambiano in maniera così drammatica…».
E i toni si fanno più aspri fra quanti, invece, mal digeriscono il richiamo alla responsabilità di Grillo. «Vi siete alleati con l’estrema destra, sia in Europa che in Italia. Almeno ci vorrebbe un po’ di umiltà a questo punto, e un po’ di chiarezza sui vostri veri valori», dicono, prima di salutare il Movimento con un «addio Grillo».
Perché la svolta, soprattutto se coinvolge il Partito democratico, non è solo “insopportabile”, “intollerabile” e “sciagurata”, ma rivela secondo molti la reale “identità” finora nascosta del “padre pentastellato”: quella di «un misero pagliaccio». «Per carità», tuonano, «mai con Renzi», l’imperativo fra chi non trattiene la «delusione terribile» e chi decide di ripagare Grillo con la sua stessa moneta: «Caro Beppe, anche
io ho un messaggio importante per te: vaffa….». I fedelissimi sono ancora accecati dal grillismo. Di numero però sono diminuiti drasticamente. «Andiamo avanti, il cambiamento è iniziato, indietro non si torna», incitano, parlando di Grillo «come sempre una spanna sopra tutti». «Sei grande Beppe!», il commento più gettonato fra i sostenitori di quella che sembra la nuova crociata Cinquestelle, che incassa l’approvazione nonostante un’ipotetica alleanza con gli odiati dem: «Il nostro obiettivo – dicono – è con chi condivide le nostre idee e il nostro progetto, andiamo avanti se il caso anche con il Pd», ma – sottolineano ancora – «sempre No Tav». Troppo poco per giustificare il matrimonio con il Pd. Leggi la notizia su Il Secolo D’Italia
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