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martedì 11 febbraio 2020

“Se vuole può anche andarsene”: Conte è pronto a scaricare Renzi. Crisi di Governo vicina?



Matteo Renzi non sa più cosa fare per cercare di ottenere visibilità e dunque ha deciso di inscenare una rissa sulla prescrizione: dopo lo scontro di fuoco con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, Italia Viva ha annunciato di essere pronta alla mozione di fiducia al Guardasigilli. “Se loro, e in particolare Bonafede, vogliono continuare con una forzatura di questo tipo, certamente, al di là di quello che succederà con il governo, il ministro Bonafede si troverà una bella mozione di sfiducia. Questo è pacifico“, ha avvertito il deputato Roberto Giachetti. Parole che inevitabilmente hanno agitato l’esecutivo giallorosso, con il Partito democratico irritato poiché in tal modo si potrebbe mettere a rischio l’equilibrio dell’intera maggioranza.

Anche il premier Giuseppe Conte, sebbene dia sempre l’impressione di essere cauto e immune agli attacchi, non si è sottratto ad alcuni sfoghi. Come riportato dall’edizione odierna de La Stampa, il presidente del Consiglio vuole attendere: “Vediamo che fa, se fa sul serio“. Ma si sarebbe detto stufo dei diktat “troppo destabilizzanti” e che potrebbe rendere molto difficile (se non impossibile) continuare a “lavorare per tre anni in questo clima“. Un clima incandescente in cui Pd e Movimento 5 Stelle sembrano convergere in un mantra: “Sfiduciare Bonafede significa sfiduciare il governo“.
Renzi lascia? Ci sono le nomine…
Da Palazzo Chigi il presentimento dominante è che l’ex rottamatore abbia una forte necessità di acquisire un ruolo da protagonista. Anche perché i suoi avversari hanno poco da temere rispetto a lui: i dem sono in crescita nei sondaggi, i grillini navigano su percentuali superiori al 13% e Forza Italia può godere di un consenso sopra il 6%. Storia diversa invece per Italia Viva che si attesta al 4,1%: una mazzata che denota come i renziani non abbiano alcuna capacità di attrarre la popolazione elettorale.

L’avvocato continua a interrogarsi: come si fa a governare con minacce quotidiane che mirano a destabilizzare l’esecutivo? Perciò preferirebbe vedere Renzi fuori dalla sua maggioranza piuttosto che vivere con costanti ansie e picconate. Proprio qui potrebbe giocare un ruolo fondamentale il famoso gruppo dei responsabili, composto da figure che sarebbero pronte a soccorrere i giallorossi per salvaguardare la stabilizzazione parlamentare e la durata della legislatura. Uno scenario che filtra dagli entourage dei vari ministri. In tutto ciò però l’ex premier non ha accennato ad alcuna retromarcia: “Ho dato a Conte massima disponibilità su varie ipotesi di accordo sulla giustizia. Ma se pretende di farci mollare non mi conosce e se vuole buttare fuori evviva, così evito di mettere la faccia su questo governo. Io non morirò giustizialista come fa il Pd. E se insistono porto la sfiducia a Bonafede in Senato“.

Conte sa benissimo che, qualora la rissa sulla prescrizione dovesse risolversi, i conti con Renzi sarebbero tutt’altro che sanati. Il fondatore di Iv ormai ha messo nel mirino il capo del governo, il cui consenso personale resta alto sopra il 40%. Ma davvero sarebbe pronto a mollare e scaricare la maggioranza? Considerando soprattutto che siamo a poche settimane dalle nomine delle grandi aziende pubbliche, dove Italia Viva vuole avere un ruolo importante.

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