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mercoledì 7 novembre 2018

Morto l’amico del cuore di Renzi: grazie a lui lo mantenevamo a palazzo Chigi con uno stipendio da vero ‘milord’


Ciao Tiberio. Grande fotografo, grande amico, grande uomo. Sono stato fortunato a lavorare con te. Ti voglio bene.

Prendeva 70mila euro per fare le foto all’ebete a palazzo Chigi. Il suo contratto fu confermato da gentiloni e Boschi provò a rifilarlo anche al nuovo governo: “Il contratto in scadenza (da 70.000 euro annui) di Barchielli è stato prolungato di 6 mesi proprio da Aquilanti. Ma l’ accordo non è ancora stato registrato alla Corte dei conti e pertanto il sottosegretario Giorgetti potrebbe annullarlo.”

Non ho nulla da dire né da spiegare”. Tiberio Barchielli non apprezza le domande. O meglio, la domanda: perché Matteo Renzi lo ha nominato suo fotografo ufficiale? Entrambi sono nati a Rignano sull’Arno, ma Barchielli ha 25 anni più del premier e quando Renzi con pantaloni corti di velluto blu e fazzolettone al collo frequentava i boy scout, Barchielli era già incravattato in divisa al volante dei pullman di linea Sita a lavorare come autista.

Classe 1958, nel 2002 trasforma la fotografia in lavoro. Ma già nel 1995 si dilettava con gli scatti tanto da essere denunciato da Antonio Di Pietro che, sorpreso da Barchielli a pranzo con Romano Prodi, prese il giovane di Rignano e lo portò dai Carabinieri. Nel 2003 diventa giornalista pubblicista e apre la società Focus Europe snc insieme con Carlo Brogi che poi chiude nel 2009. Comincia a definirsi “paparazzo” e nel 2012 apre il sito gossipblitz, un anonimo e sconosciuto portale con più foto di fondoschiena che parole.

Barchielli ne è direttore responsabile ancora oggi, nonostante l’incarico ufficiale ricevuto alla presidenza del Consiglio. Così, da una parte segue il premier nelle visite internazionali, lo fotografa assieme a Barack Obama, David Cameron e François Hollande o mentre giura da premier il 22 febbraio davanti a Giorgio Napolitano; dall’altra seleziona gli scatti da pubblicare sul suo sito. Ieri le notizie erano, tra le altre: “Valeria Marini un sexy bikini a Ibiza” e “Claudia Galanti nuda tra le bolle a Marrakech”.

Barchielli ora lavora da Palazzo Chigi, seppure ancora il decreto di nomina non sia stato firmato, gli è stato dato un ufficio e gli è stata fornita l’intera attrezzatura fotografica. Lo ha raccontato lui stesso ai colleghi fiorentini, confidando anche la soddisfazione del salto di qualità dal punto di vista economico. Loro sono stati i primi a essere stupiti di vederlo con il premier: Barchielli, spiegano, non era tra quanti lo seguiva né è mai stato al suo fianco prima d’ora. Ecco: tiberio Barchielli non è tra gli amici di sempre del premier. L’unico a non avere mai avuto rapporti lavorativi con lui prima d’ora, a differenza dei vari Luca Lotti e Marco Carrai. L’unico legame tra i due passa attraverso il sito gossipblitz a cui fornisce il supporto tecnico Dotmedia srl, la società di cui è co-fondatore e proprietario Alessandro Conticini, fratello di Andrea, socio della famiglia Renzi nonché marito della sorella del premier, Matilde.

Dotmedia, fra l’altro, gestisce anche il sito dell’azienda di Alessandro Dini, proprietario dell’abitazione di via degli Alfani 8, dove l’ex sindaco di Firenze prese la residenza per tre anni facendosi pagare l’affitto da Carrai. Coincidenze fiorentine. Del resto Dotmedia ha ricevuto fondi da Palazzo Vecchio, ha lavorato per Firenze Parcheggi (presieduta da Carrai), per Publiacqua (nel cda siedeva Maria Elena Boschi) e ha curato, tra l’altro, la comunicazione delle due convention alla Leopolda e la campagna per le primarie 2012 dell’allora sindaco.

Non stupisce dunque che lavori anche per il sito di gossip del fotografo ufficiale del premier. Stupisce, piuttosto, la distanza tra le sue poche dichiarazioni pubbliche e il pensiero del premier. Su Twitter, per dire, elogia “il giornalista Alessandro Sallusti” e critica pesantemente Angela Merkel “come Schettino”, scrive. A Rignano, comunque, tutti conoscono Barchielli. “Era un ragazzo estroverso, ma è una brava persona, ha sempre lavorato”, ricorda Piero Certosi, ex sindaco del Partito democratico. “Era di casa dai Renzi, i due padri erano molto amici”, aggiunge. Insomma “era uno di famiglia, ma qui a Rignano siamo tutti una grande famiglia”. Basta questo per avere un incarico a Palazzo Chigi?

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